thoughts freewheeling by admea
- La pioggia è fatta di lacrime di angeli che piangono, commossi per le nostre sofferenze e le nostre gioie. Piove, ma sono felice.
- La vita di ognuno di noi è una poesia che merita di essere letta.
- L’attimo che vivi pensando al tuo futuro è un attimo in meno che hai vissuto.
- Una goccia di rugiada scivola via dalla foglia cui è appartenuta per quella mattina.
- Ti cerco in ogni luogo, in ogni cosa, ovunque, ma ti trovo sempre nel mio cuore. Cercami: sono nel tuo cuore.
- Scorre la mano, veloce come una saetta, a fiondare tante parole su questo foglio bianco, come la luna che illumina la notte e splende fra gli astri che accompagnano i nostri sogni, dai quali spesso è meglio non svegliarsi, perché dolce è l’oblio che l’onirico dà alla nostra mente, senza che la realtà possa riportarci, freddamente, di fronte alla tristre e cupa quotidianità.
- Cerco il sole dopo la pioggia, il mare dopo la montagna, un sorriso dopo un pianto.
- Scende le scale piano, senza pensarci. La porta si è chiusa su un mondo che non le appartiene più. Macabre danze nei suoi pensieri, voluttuosi desideri, irrefrenabili le mani, che toccano oggetti, cose, carne e non solo. Non sa spiegarsi perché ora ansima, perché affretta il passo: corre ma non vorrebbe, non dovrebbe. Inciampa, ma non si ferma… una mano gelida le prende il collo, lo stringe, forte. Non tenta nemmeno di resistere. Sa che è giusto così: è meglio così. (enigma)
- Cammino su lembi di montagne di soffici nuvole variopinte, come se un pittore della musica avesse dipinto su di un pentagramma i colori della vita.
- Adorava il mare, sognava di avere una barca tutta per sé e girare il mondo. Crebbe e ne comprò una. Partì e realizzò il suo sogno. Conobbe luoghi e gente come aveva sempre sognato poi la tempesta gli distrusse la barca. Rimase a lungo sulla terraferma, conobbe una ragazza e se ne innamorò. Ora doveva scegliere: la barca o l’amore. Non rivide più il mare.
- I miei occhi vedono, le mie orecchie ascoltano, la mia bocca parla, il mio cuore prova, la mia mente elabora, la mia musica esprime.
- Le mani, non ho altro che le mani. Musica suona nelle orecchie, suona nelle mani. Amore suona nel mio cuore, suona nelle mani.
- Mezzaluna di una fredda notte di dicembre si affaccia tra le nuvole e illumina i volti di due ragazzi che hanno mani e piedi freddi ma il cuore caldo, riscaldato da un tenero sentimento che sgorga sulle labbra roventi, piene di parole, e allora timida torna a nascondersi prima che la notte finisca.
- Nasce così, all’alba, e cresce, ora per ora, fino a raggiungere il culmine quando non ne sei cosciente; solo in quel momento comincia il tramonto, e mesta giunge la notte; cala il sipario sul tuo amore.
- Notte: lavoro, gioco, rido, scherzo, amo, vivo. Pensieri, desideri, aspirazioni, passioni, sogni, idee che prendono forma il giorno dopo.
- Le onde del mare si infrangono sugli scogli, lambiscono la sabbia. Il mio cuore è una bottiglia che porta un messaggio sulle onde del mare e che tu farai infrangere sugli scogli o posare sul lido del nostro amore.
- Ognuno di noi ha la sua storia, con le sue battaglie, le sue vittorie e le sue sconfitte, ma nessuna di queste è realmente tale finché abbiamo un sogno, il nostro sogno.
- Occhi, sguardi, silenzi, urlare quello che senti… parole, labbra, mani, ascoltare quello che senti… abbracci, carezze, baci, dare quello che senti… parole di labbra chiuse sotto occhi che guardano e aspettano… parole di labbra che baciano… pelle che trema, corpo che ansima aspettando il momento di urlare la gioia dell’amore.
- Sabbia che punge il mio viso, rude, freddo come il ghiaccio per un drink che brucia lo stomaco di chi lo beve da un bicchiere che poi resta vuoto. Pieno d’orgoglio tiro dritto, non mi volto indietro; avanti c’è il futuro che è presente nel momento in cui lo penso, ma un attimo dopo è già passato. (c’pa)
- Pullula di schiavi il mondo dell’Amore: padroni bigotti e scaltri tengono in pugno uomini devoti e fedeli. Danza sull’altare del sacrificio il Belzebù dell’Amore. (c’pa)
- Hai l’orologio ma non il tempo, che trascorre veloce, senza darti pace, senza che tu possa fermarti a cogliere l’attimo che sfugge al tuo pensiero e alle tue mani che tremano un istante prima di stringersi, ma è troppo tardi, quel treno è già partito per quel sogno che si è perduto nelle tue notti agitate, convulse, cariche di quella rabbia, come fossi un cane che abbaia a chi invade il suo territorio delimitato col sangue versato per un amore lontano.
- Soffia il vento, violento, sferzante, e trasporta con sé sogni di uomini grigi, piccoli nella loro modestia ma pur sempre uomini, uomini più grandi di quelli che governano e i cui sogni sono cupi, neri, incubi notturni allietati da sfarzosi giorni trascorsi a lucrare e a gioire per agi e ozi, futili oggetti e bramosie, che nulla danno loro. Piccoli uomini grigi, invece, nei loro modesti sogni gioiscono e per loro anche la notte è giorno, laddove ogni piccolo gesto è vissuto come fosse l’essenza della loro stessa esistenza.